A cura di Dario Aspesani

Perchè scrivere musica? Di solito gli autori di musica in genere scrivono sopratutto per impegni contrattuali discografici e null'altro. Quelli che invece, scrivono per esigenza di comunicare sono in netta minoranza.
Fare un disco solo quando si ha qualcosa da dire? Spesso capita ad una piccola stirpe eletta di autori. Questi musicisti o parolieri scrivono non tenendo conto della necessità incombente della propria casa discografica  per il semplice fatto ce non ne hanno una, oppure, perchè possono permettersi il "lusso" di fregarsene. Questi autori hanno un "modus vivendi" del genere perchè non sono legati ad un vincolo di tipo "finanziario" con la musica. Hanno già guadagnato abbastanza soldi oppure non ne hanno mai guadagnati e "campano" con altre cose (la maggioranza).
Mi viene in mente una vecchia intervista fatta a  Bruce Springsteen della seconda metà degli anni ottanta dove egli diceva di essersi slegato completamente dal business plan della CBS e quindi, scriveva musica e produceva dischi solo nell'ipotesi di comunicare nuovi concetti o nuove argomentazioni private. Infatti, dopo l'album "Born in the u.s.a." del 1984 bisognerà aspettare ben tre anni per qualcosa di nuovo, ovvero "Tunnel of love" del 1987 dove il concetto base era l'amore  dato che stava passando la riscoperta di un forte sentimento che credeva ormai perduto.
Situazione nettamente opposta quella di Bob Dylan, il quale, scriveva di getto praticamente quasi tutti i giorni (e lo ha fatto per circa 50 anni!) e la sua casa discografica dovette "sorbirsi"  un disco ogni 14 mesi circa per un ventennio!
Di autori  prolifici fino a questo punto la musica internazionale ne ha avuti veramente pochi... e comunque i più prolifici, a tutti pensavano, tranne che, all'obbligo discografico di produrre musica (vedi Wooody Guthrie).