La mia conferenza della scorsa settimana sulla musica popolare! Buona visione.
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Finalmente riparte storie di BLUES. Questa settimana un nuovo video!
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Il Flamenco: Arte, Passione e Tradizione
Il flamenco è una forma d'arte profondamente radicata nella cultura spagnola, in particolare nella regione dell'Andalusia, nel sud della Spagna. Nato come espressione delle comunità emarginate, il flamenco unisce canto, musica e danza in un linguaggio emozionale unico, capace di trasmettere gioia, dolore, passione e nostalgia. Le origini del flamenco risalgono al XVIII secolo, anche se le sue radici sono molto più antiche e complesse. Questa forma d'arte nasce dall'incontro e dalla fusione di diverse culture presenti in Andalusia, tra cui quella gitana, araba, ebraica e cristiana. La comunità gitana, arrivata in Spagna nel XV secolo, ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione del flamenco, portando con sé tradizioni musicali e di danza che si sono fuse con quelle locali.
Il termine "flamenco" appare documentato solo nel XIX secolo, ma la musica e la danza erano già praticate in contesti privati e sociali molto prima. Originariamente, il flamenco non era uno spettacolo, ma un modo intimo di esprimere emozioni profonde, spesso legate a sofferenza, emarginazione e vita quotidiana.
Nel 2010, l'UNESCO ha riconosciuto il flamenco come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, sottolineando il suo valore culturale e artistico globale.
Il flamenco si basa su tre pilastri principali, che insieme creano la sua magia:
Cante (il canto): È il cuore del flamenco, con stili che variano dal cante jondo (canto profondo e intenso, che esprime dolore e passione) al cante chico (più leggero e festoso). Il canto è spesso accompagnato da testi che parlano di amore, sofferenza, emarginazione e vita quotidiana.
Toque (la chitarra): La chitarra flamenca accompagna il canto e la danza, fornendo ritmo e atmosfera. La tecnica chitarristica è complessa e varia a seconda del palo (stile) eseguito.
Baile (la danza): La danza flamenca è un'espressione intensa e tecnica, che utilizza movimenti del corpo, delle braccia e delle mani, oltre a percussioni con i piedi (zapateado). I ballerini esprimono emozioni profonde, e l'improvvisazione è una componente chiave della performance.
Il flamenco comprende oltre 50 stili musicali chiamati palos, ognuno con un proprio ritmo (compás) e carattere emotivo. Alcuni dei più noti includono:
Stile |
Caratteristiche principali |
---|---|
Soleá |
Intenso e meditativo, esprime dolore e passione |
Alegrías |
Allegro e vivace, spesso festoso |
Bulerías |
Ritmo rapido e complesso, molto energico |
Sevillanas |
Popolare e festivo, spesso eseguito in gruppo |
Tango Flamenco |
Ritmo arrembante e sensuale, con parole allegre |
Il ritmo è mantenuto non solo dalla chitarra, ma anche dalle palmas (battiti di mani), dallo zapateado (battito dei piedi) e da strumenti percussivi come il cajón. Il flamenco non è solo una forma di spettacolo, ma un'espressione culturale e personale che racconta storie di vita, sofferenza, amore e speranza. La sua forza risiede nell'interpretazione sincera e nell'intensità emotiva, spesso racchiusa nel concetto di duende, uno stato di rapimento emotivo e spirituale che coinvolge artisti e pubblico. Attraverso il flamenco, passato e presente si incontrano, dando vita a un'arte che continua a evolversi e a incantare il mondo, mantenendo viva una tradizione che è simbolo di identità e orgoglio per la Spagna. Il flamenco è dunque molto più di una semplice danza o musica: è un patrimonio culturale ricco di storia, emozione e passione, capace di parlare direttamente al cuore di chi lo ascolta e lo osserva.
(riproduzione riservata)
La “Mano Guidoniana”: quando si imparava la musica… con le dita!
All’inizio del XVI secolo, in Italia, prima dell’arrivo della notazione musicale moderna, i cantori usavano un sistema sorprendente per memorizzare le note: la Mano Guidoniana. Ogni falange rappresentava un suono, e con questo metodo visivo si insegnava il canto in modo rapido ed efficace.
Un piccolo capolavoro didattico del Medioevo, che unisce ingegno, musica e tradizione.
#ManoGuidoniana #MusicaAntica #StoriaDellaMusica #CantoGregoriando #ItaliaMedievale #CuriositàStoriche
La nuova opera musicale "Nosferatu" di Dario Aspesani, pubblicata oggi in tutti gli E-Store con etichetta Funny Records, rappresenta un ambizioso progetto che collega la musica contemporanea con uno dei capolavori più iconici della storia del cinema. Ispirata al celebre film muto di Friedrich Wilhelm Murnau del 1922, questa colonna sonora è il frutto di un processo creativo che si è esteso per quasi un decennio, culminando in un'opera orchestrale di notevole profondità artistica e complessità compositiva.
Ciò che rende particolarmente interessante "Nosferatu" è la sua insolita genesi creativa. L'opera ha avuto origine nella primavera del 2017, quando Aspesani compose la maggior parte della colonna sonora tra aprile e maggio. Tuttavia, il progetto rimase incompleto per ben otto anni, con due sezioni mancanti che sono state finalmente realizzate solo nel marzo 2025. Questo lungo intervallo creativo conferisce all'opera una dimensione temporale unica, rappresentando un ponte tra diversi momenti della carriera artistica del compositore.
La pazienza e la determinazione di Aspesani nel completare questo progetto dopo così tanto tempo testimoniano il suo profondo legame emotivo con l'opera cinematografica di Murnau e la sua visione artistica. Il processo di composizione frammentato nel tempo potrebbe anche aver influenzato l'evoluzione stilistica dell'opera, permettendo all'artista di incorporare nuove influenze e tecniche acquisite nel corso degli anni.
"Nosferatu" è strutturata in otto distinte arie, tra cui un' overture introduttiva che stabilisce i temi principali dell'opera. Questa architettura musicale riflette la narrazione del film originale, traducendo in suoni l'atmosfera gotica e inquietante della pellicola di Murnau. La scelta di utilizzare un'orchestra romantica digitalizzata per l'esecuzione dell'opera rappresenta un interessante connubio tra la tradizione orchestrale classica e le tecnologie musicali contemporanee.
L'orchestra romantica, caratterizzata da una ricca tavolozza timbrica e da un'ampia gamma espressiva, risulta particolarmente adatta a evocare le atmosfere cupe e misteriose del vampiro di Murnau. La digitalizzazione di questo ensemble permette ad Aspesani di esplorare nuove possibilità sonore, mantenendo al contempo un legame con la tradizione orchestrale del periodo in cui il film originale fu concepito.
"Nosferatu" di Friedrich Wilhelm Murnau, sottotitolato "Eine Symphonie des Grauens" (Una sinfonia dell'orrore), rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema espressionista tedesco e del genere horror. Il film, liberamente ispirato al "Dracula" di Bram Stoker, introdusse al mondo la terrificante figura del Conte Orlok, interpretato dall'indimenticabile Max Schreck, la cui silhouette allungata e inquietante è diventata un'icona della cultura popolare.
La colonna sonora di Aspesani si propone di reinterpretare l'atmosfera visiva del film attraverso il linguaggio musicale, offrendo un accompagnamento sonoro che possa dialogare con le immagini in bianco e nero di un secolo fa. Questo dialogo tra musica contemporanea e cinema muto crea un ponte temporale che collega due epoche artistiche distanti, dimostrando la persistente rilevanza culturale dell'opera di Murnau.
Con "Nosferatu", Dario Aspesani raggiunge l'importante traguardo del suo trentanovesimo disco, considerando anche le tre raccolte e i tre album dal vivo presenti nella sua discografia. Questo nuovo lavoro si inserisce in un percorso artistico già ricco e variegato, confermando la prolificità del compositore e la sua capacità di esplorare diverse forme e linguaggi musicali.
La scelta di dedicare un'opera intera a un classico del cinema muto dimostra l'interesse di Aspesani per il dialogo interdisciplinare tra musica e immagini, un terreno di ricerca particolarmente fertile nell'ambito della composizione contemporanea. "Nosferatu" rappresenta dunque non solo un omaggio a un capolavoro cinematografico, ma anche un'esplorazione delle possibilità espressive della musica in relazione alla narrazione visiva.
L'uscita di "Nosferatu" segna un momento significativo sia nella carriera di Dario Aspesani che nel panorama delle colonne sonore contemporanee per film classici. Il lungo processo creativo che ha portato al completamento di quest'opera testimonia la dedizione dell'artista e la sua volontà di portare a termine un progetto particolarmente sentito, nonostante il considerevole intervallo temporale.
La colonna sonora "Nosferatu" si propone come un ponte tra passato e presente, tra cinema muto e musica contemporanea, offrendo agli ascoltatori una nuova chiave di lettura per apprezzare il capolavoro di Murnau. In un'epoca in cui la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio cinematografico assumono particolare importanza, opere come questa contribuiscono a mantenere viva l'eredità culturale dei classici, reinterpretandoli attraverso sensibilità e linguaggi contemporanei.
Link per ascoltare l' opera:
https://youtu.be/qHqbSwsw9XU?si=8_UT96UXNQ4lDunq
Link per acquistare la partitura completa per orchestra: