6 dicembre 2006

 

                                     A CURA DI DARIO ASPESANI

 

Bola de Nieve al secolo Ignacio Villa, uno dei più grandi artisti di sempre del panorama musicale cubano. Pianista, compositore divertito, cantero, omosessuale (in una Cuba arcaica dove l’omosessualità era un grave oltraggio al pudore), pre rivoluzionario, negro ecc.ecc. Su di lui tutti hanno parlato e tutto lo hanno inserito in una apposita categoria sociale e artistica.

 

Nasce a Guanabacoa Cuba l’11 settembre del 1911.Secondo me resta riduttivo parlare di questo artista in questi termini. Bola de Nieve (il soprannome era dovuto alla testa completamente calva) era l’uomo del conubium sempre e comunque. Quando suonava i classici son-pregon dell’epoca tipo “El manisero” il pezzo diventava una sorta di “avanspettacolo” con sprazzi cabarettistici. Quando voleva beffeggiare, imitava chiunque, grazie anche, alla sua voce versatile, quando doveva scrivere lo faceva in maniera egregia.

 

Uomo di colore, si; ma degno di esserlo. Depositario della cultura popolare creola, noto cantero, odiava gli schemi analitici e cercava con la sua indole di vedere il mondo “alla sua maniera”.

 

Il primo disco che produsse ebbe una rapida produzione perché si interposero alcuni amici che cercavano di farlo emergere.

 

Nel 1933 accompagnò al piano Rita Montaner in una tournee in Messico, e cominciò ad essere conosciuto anche fuori dalla “Isla grande”.

 

Bola cantava indistintamente in Spagnolo, Francese, Portoghese ed Italiano!

 

Ricordo la sua partecipazione in un film degli anni ‘40 cubano (che per ovvi motivi l’ho visto l’anno scorso), dove, Bola era seduto al piano e l’orchestra su  richiesta di una cliente intonò “El Manisero” di Moses Simons. Seguì un duetto con la protagonista del film. Una scena bellissima che troppa gente si è persa.

 

Oggi giorno, Bola resta un autentico sconosciuto. Chiaramente è ancora vezzeggiato dagli addetti ai lavori di mezzo mondo, comunque, pubblico di “nicchia”.

 

Fu abile precursone di tanti generi musicali cubani. Il Feeling (nota corrente romantica) ed alcune tipologie di musiche tradicional. Dal sucu sucu “Mama Ines” di Eliseo Grenet trasformata in una sorta di Pregon/guaracha a “Babalù” di Margarita Lecuona trasformata in una sorta di swing jazz, con l’aggiunta di idiomi del tutto personali ed una interpretazione alquanto “singolare”.

 

Precursore degli chansonier Francesi per via delle sue interpretazioni raffinate e fortemente sentite.

 

….”babalù aye babalù aye, dame un poco de tabaco mi gente, dame un poco de dinero”…

 

 Tra i suoi ammiratori dell’epoca da annoverare il poeta Pablo Neruda ed altri scrittori sud americani.

 

Questo artista, ha sempre attratto intellettuali ed una stretta categoria di musicisti. Mai le masse, troppo impegnate ad altro, troppo sofferenti verso la peculiarità, troppo inibite per guardare oltre…oltre all’uomo, oltre al musicista, oltre alla musica, oltre alla sua musica.

 

Nel 2003 uno spagnolo, un tale Pablo Villaseñor, ha posto in essere un film/documentario proprio su questo personaggio della durata di 75”. Chiaramente la pellicola in Italia è quasi introvabile.

 

Bola de Nieve si spegne definitivamente il 2 ottobre 1971 a Città del Messico. E’ sepolto nella sua città natale di Guanabacoa.

 

 

 

Brani consigliati:

 

 

 

Babalù, Margarita Lecuona 

 

Drume Negrita, Eliseo Grenet

 

Ay Mama Ines, Eliseo Grenet

 

El Manicero, Moises Simons

 

Manda Conmigo papè, Ignacio Villa

 

Drumi Mobilia, Ignacio Villa

 

 

 

 

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icon date 19:34:32 | icon author Dario Aspesani
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