Eddie Vedder Ukulele songs-Mi capitò tra le mani questo cd l'anno scorso...Dato che questa estate tornerà in Italia per dei concerti ho deciso di scrivere le mie opinioni su un disco importante di Eddie Vedder. In copertina c'era una figura sprecisata sott'acqua, una statua che rappresenta un uomo intento a scrivere qualcosa a macchina nel fondo degli abissi, Il titolo era inequivocabile...Ukulele Songs. Per una volta compri a scatola chiusa sapendo cosa troverai all'interno e già non è poco, poi il suo nome già era una garanzia. Il passaggio tra lo scaffale e la cassa fu immediato. Scoprì che Eddie Vedder era già al suo secondo disco da solista dopo la celebre discografia con i Pearl Jam. Questo album risale al 2011. Lo incise utilizzando un ukulele baritono (ne abbiamo parlato tempo fa su un apposito articolo legato proprio a questi piccoli liuti).   Dopo il  brano d'apertura "Can't keep" (brano già inciso in passato con i Pearl Jam) a mio avviso molto "rock", visto il gran numero di pennate e il "riff" invadente del piccolo liuto si entra nel vivo del disco. Il secondo brano "Sleeping by myself" una ballata molto riflessiva dove le note e i passaggi negli armonici diventano corpo unico con il testo. Gran bella melodia, bel tessuto musicale che irrompe nell'inciso con queste parole: ...Forever be sad and lonely Forever never be the same Oh I close my eyes and wait for a sign Am I just waiting in vain?...   Per sempre triste e solo Per sempre mai più lo stesso Chiudo gli occhi Aspetto un segnale Sto solo aspettando invano? Questo brano nella sua semplicità e melodia mi ricorda tante "sad ballad" del sud degli Stati Uniti degli anni '30. Molto roccheggiante anche la track n. 3 "Without you", mentre, la traccia n. 4 "More than you know" è quasi uno shuffle con tinte bluegrass... More than you know, more than you know Lately I find you’re on my mind More than you know Whether I’m right, whether I’m wrong I need you so More than you know, more than you know Più di quanto tu sappia  Ultimamente mi ritrovo a pensarti Più di quanto tu sappia Che io abbia ragione o torto Ho bisogno di te Più di quanto tu sappia Canzoni d'amore, amore consumato "on the road", amore rimpianto. Tutto l'album è cucito con i concetti del rimpianto. Con una tristezza consapevole e matura, tipica degli uomini che hanno vissuto la vita fino in fondo. La quinta canzone "goodbye" sembra quasi registrata al volo, sembra di avere la sensazione di un musicista che abbia fretta di registrare avendo paura di dimenticare di dire cose importanti. La sesta canzone "Broken heart" resta secondo me il piccolo capolavoro del disco. Il titolo già è tutto un programma... Don’t mind me, just let me be My eyes so far away I don’t need no sympathy The word gets overplayed I’m alright, it’s just tonight I can’t play the part I’m alright, it’s alright It’s just a broken heart Don’t have eyes for the world outside They’re closed and turned within Trying to find the light inside It’s there, yet growing dim I’m alright, it’s just tonight I can’t play the part I’m alright, it’s alright It’s just one broken heart Non fare caso a me, lasciami stare I miei occhi così distanti Non ho bisogno di simpatia La parola viene enfatizzata Sto bene, solo che stasera Proprio non riesco a recitare la parte Sto bene, va tutto bene È solo un cuore spezzato Non ho occhi per il mondo là fuori Sono chiusi e guardano dentro Cercando di trovare la luce interiore È lì, ma sempre più fioca Sto bene, solo che stasera Proprio non riesco a recitare la parte Sto bene, va tutto bene È solo un cuore spezzato La traccia n. 7 "Satellite" molto ben guarnita di arpeggi e piccolezze dei passaggi con variazioni tra pennate e arpeggio in alcune parti del testo la rendono perfetta. La voce di Eddie in questa canzone raddoppia (viene ricantata all'unisono da lui stesso creando atmosfere più cariche ed energetiche). Longing to belong "Desidero appartenerti" è la traccia n. 8  dove troviamo non solo il suo ukulele ma anche un Violoncello. La traduzione di questo titolo è molto variegata, qui il discorso di appartenere sfocia nell'appagamento vero e proprio... Hey Fahkah la traccia n.9 è una semplice esclamazione (e non traduco...), dura pochi secondi che ci proiettano direttamente alla traccia n. 10 You're True. La traccia n. 11 "Light Today" è una vera e propria celebrazione dello stile "Pearl Jam" in versione acustica. Il brano n. 12 è la cosidetta "Ballad" con la "B" maiuscola. Eddie ricanta all'unisono l'intero brano. "Sleepless night" rappresenta alla perfezione l'intero album. "Once in a while" è la 13° canzone splendida nella sua semplicità, pennate e melodia. Qui le accortezze non servono perchè questa musica passa ogni frontiera. Pezzi d'amore cantati al vento... One little thought to me Though someone else may be Nearer to your heart Will you dream of the moments I shared with you Before we drifted apart Once in a while In love’s smoldering embers One spark may remain If love still can remember The spark may burn again I know that I’ll be contented With yesterday’s memory Knowing you think of me Once in a while Una volta ogni tanto Proverai a pensare un po’ a me? Anche se qualcun altro Potrebbe essere più vicino al tuo cuore Sognerai dei momenti passati con me Prima che ci allontanassimo Una volta ogni tanto? Sotto le ceneri dell' amore Potrebbe restare una scintilla Se lÂ’ amore ha ancora memoria Quella scintilla potrebbe riaccendersi So che sarei contento Coi ricordi di ieri Sapendo che mi pensi Una volta ogni tanto Il brano n. 14 è un mini "instrumental" di 37 secondi netti, Forse uno studio, forse un' intermezzo... La traccia 15 presenta una guest artist: Cat Power. Altro "shuffolone" stile sudista prima maniera. Le voci dei due cantanti giocano quasi rincorrendosi. Il disco si chiude con un classico "Dream a little dream", è la carezza conclusiva del disco.